02 May 2006

Quando è sbocciata in Italia la Rosa dal pugno, il 20 settembre 2005, anche gli italiani residenti all'estero simpatizzanti dell'entusiasmante novità politica - già in fermento per la delusione referendaria - hanno cominciato a movimentarsi in vista delle elezioni politiche 2006, alle quali il loro apporto è stato poi riconosciuto come molto importante.

Radicali e socialisti avevano, hanno, forme diverse di adesione, come in Italia anche all'estero: organizzata in modo più tradizionale in sezioni quella socialista, presente soprattutto in alcuni paesi di emigrazione storica (Argentina, Belgio, Canada e Germania); a iscrizione diretta quella radicale, per di più a geometria variabile sull'arcobaleno di temi in offerta: antiproibizionismo, democrazia informatica e linguistica, mutilazioni genitali femminili, pena di morte...

Partecipare alla costruzione della Rosa nel pugno "oltre Chiasso", come direbbe Emma Bonino, sarà un curioso esperimento antropolitico per chi, tra connazionali all'estero che non si conoscevano prima, proviene dai radicali o dai socialisti ma soprattutto per i tanti (forse i più) che non avrebbero aderito singolarmente ai soggetti politici ma sostengono la Rosa nel pugno come il grande partito liberal-socialista che manca soprattutto al nostro Paese ma anche all'Europa.

Dal punto di vista organizzativo, il primo nucleo di simpatizzanti all'estero che si ispira direttamente alla nuova formazione politica nasce a Londra il 27 novembre dall'incontro tra il sindacalista socialista Stefano Scalzo e il militante radicale Michele Boselli, che divengono rispettivamente presidente e vicepresidente della Rosa nel pugno in UK, ma la mailing list del gruppo per il Regno unito [LINK] era già attiva dal 20 ottobre e un informale incontro preparativo per la Scozia si era tenuto a Glasgow il 10 novembre. La lista conta una trentina di iscritti di cui circa la metà nell'area londinese.

Come primo atto pubblico, Boselli e Scalzo vengono invitati con Madeline Albright, Tony Blair e Gordon Brown alla cerimonia di commemorazione dell'ex ministro degli esteri Robin Cook nell'abbazia di Westminster, il 5 dicembre 2005, e piu' tardi nello stesso mese la Rnp UK raccoglie tra i connazionali in Francia e Gran bretagna le firme sulla petizione per il diritto di voto dei malati intrasportabili in Italia.

Con l'anno nuovo e la campagna elettorale un grande impulso allo sviluppo dei contatti all'estero avviene col sito ufficiale della Rosa nel pugno ed in particolare con la creazione, il 26 febbraio, del gruppo di discussione per gli italiani all'estero [LINK] da parte di Davide Miraglia di Berlino. Vi risultano anche qui una trentina di registrati dei quali un circa terzo tra Londra e Parigi con più presenze anche in Belgio e Germania.

Lo sviluppo di questi contatti rende possibile la costituzione di un gruppo della Rosa nel pugno anche a Parigi [LINK] il 2 aprile 2006, per iniziativa di Michele Boselli, Sandra Leo e Federico Cherubini (che nell'occasione da vita anche al sito [LINK] per l'iscrizione diretta alla Rnp), con la partecipazione del leader dei giovani radicali francesi Olivier Maillebuau.

Nel frattempo la direzione della Rosa nel pugno aveva candidato in Europa il solo Antonio Duranti [LINK], purtroppo ineletto. Ma la soddisfazione per il ruolo degli italiani all'estero nel recente voto ci incoraggia a rilanciare la Rosa verso nuove mete ambiziose: la Rosa nel pugno transnazionale liberal-socialista indicata da Marco Pannella nella sua lettera il giorno del voto. Una storia affascinante continua.